A) PROGETTI SPORTIVI INTEGRATI IN SQUADRA: PALLAVOLO, CALCETTO
Le attività sportive di squadra sono organizzate intorno alle seguenti azioni:
- allenamento fisico iniziale;
- regole del gioco e sue caratteristiche;
- movimenti e posizioni;
- comportamenti scorretti, condotta, falli ed interruzioni di gioco;
- simbologia dei gesti dell’arbitro e dei suoi cartellini;
- gioco di squadra;
- confronto con squadre esterne.
Obiettivo
- Prendere consapevolezza del proprio corpo;
- far emergere una sana aggressività durante il gioco;
- mettere da parte l’egocentrismo a favore della squadra;
- aiutare e motivare i più deboli durante l’allenamento;
- ragionare non più per il singolo ma in termini di gruppo;
- trasformare la tensione in forza positiva;
- essere mentalmente presenti all’interno del campo;
- osare nelle azioni di gioco;
- avere rispetto di sé, dell’altro, del gruppo e delle regole;
- motivare la squadra in momenti di difficoltà;
- raccogliere gli stimoli esterni positivamente come ampliamento della propria formazione;
- affrontare in modo costruttivo un gruppo di professionisti a completamento dell’attività; restituire feedback positivi al gruppo.
I gruppi sono iscritti al “CIP – Comitato Italiano Paraolimpico”.
A chi è rivolto?
Minori e giovani adulti con disabilità psico-fisica



B) PROGETTI SPORTIVI INDIVIDUALI: SUBACQUEA, IPPOTERAPIA
Attività sportiva di subacquea
In piscina o in un sito di acque confinate, grazie alla collaborazione con strutture specializzate e sotto la guida di istruttori preparati e certificati i ragazzi hanno la possibilità di acquisire alcune abilità di base per immergersi alla profondità massima di 12 metri.
Apprendono le competenze pratiche per gestire l’attrezzatura di base e respirare sott’acqua a poca profondità, e apprendono come reagisce il corpo umano nell’ambiente sommerso, e le nozioni per prevenire i più comuni problemi subacquei.
Questo tipo di esperienza aumenta il grado di percezione corporea di sé, sviluppa l’autostima, favorisce l’attenzione e stimola la socializzazione e il movimento corporeo fine.
Attività di ippoterapia
L’equitazione interviene nel mondo della disabilità e dell’integrazione sociale proponendo un percorso di rieducazione attraverso il rapporto con il cavallo (AAT – Animal Assisted Therapy).
Il cavallo diventa soggetto attivo che favorisce uno scambio reciproco di emozioni e stimoli attraverso il canale preferenziale del linguaggio corporeo. Le attività si svolgono prevalentemente all’aperto, per consentire ai partecipanti di confrontarsi con uno spazio diverso da cui sono soliti interagire e rispettare quello degli altri. L’attività non si centra solo nel far andare a cavallo il ragazzo, ma è previsto anche un momento di preparazione di quest’ultimo che prevede lo spazzolare il cavallo e prepararlo per montarvi.
A chi è rivolto?
Minori e giovani adulti con disabilità psico-fisica